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METAFONIA, IL METODO "REVERSE", ANALIZZIAMO LE CRITICITA'

Quando ci si imbatte per la prima volta nella disciplina della metafonia, soprattutto se si vuole partire dalle origini, ci si trova di fronte ad uno dei metodi forse più discussi, il metodo del "reverse".

Di cosa si tratta e perchè viene usato... scopriamolo insieme.

E' forse il metodo che ha dato inizio all'espansione della metafonia. Mentre nei primissimi casi di studio della metafonia si ascoltavano le presunte comunicazioni impresse su di un nastro magnetico riascoltando la registrazione nel verso normale di riproduzione, per il reverse tutto cambia. Sostanzialmente la tecnica "base" del reverse consiste nel registrare una fonte audio (spesso emittenti radiofoniche estere) per poi riascoltarle in verso rovesciato (da qui la parola "reverse"). Le eventuali risposte (comprensibili e nitide) dovrebbero trovarsi tra le frasi confusionali ed incomprensibili ascoltate al rovescio.

Per effettuare questo tipo di metafonia venne usato sin dal principio un classico registratore a nastro magnetico con la funzione di reverse ed una semplice radio valvolare ad onde corte che consentiva di ricevere le emittenti radiofoniche estere.

Con l'evoluzione della tecnologia si è passati poi all'utilizzo di registratori digitali (che consentono di esportare la traccia registrata sul pc per poi editarla con appositi software) e radio DSP (digitali).

Rimane questo uno dei metodi più utilizzati, ciò nonostante vi sono ancora numerose perplessità che fanno "vacillare" la veridicità degli eventuali risultati positivi.

Una delle prime criticità consiste nel fatto che in tutte le sessioni a metodo reverse in cui mi sono imbattuto, non si è tenuto conto della sincronicità tra la domanda posta dal "conduttore" e la risposta ascoltata in rovescio, ma si è solamente proceduto all'analisi della traccia rovesciata senza tenere conto, appunto, dell'esatto istante in cui si è posta la domanda.

Una analisi certosina di una sessione metafonica ottenuta con il metodo del reverse consisterebbe nel riascoltare in modo sincrono la traccia contenente le sole domande ed in parallelo la traccia delle risposte in modo rovesciato, solo in questa circostanza, se dovesse esserci una risposta pertinente, potremmo affermarne l'autenticità.

Altro ruolo importante lo rivestono le fonti audio spesso consigliate ed usate per questo tipo di metafonia, le emittenti radiofoniche estere. Bisogna fare una breve premessa, ovvero che l'Italiano è sì ricco di palindromi, ma è altrettanto vero che il risultiamo che otterremmo registrando un palindromo e riascoltandolo al rovescio è tutt'altro che paragonabile al risultato di un palindromo che viene letto al contrario (il palindromo è quella parola che letta da un senso o dall'altro non cambia, ad esempio la parola OSSO è un palindromo).

All'atto pratico, prendendo come esempio la frase palindroma "i topi non avevano nipoti" possiamo osservare che letta al contrario non cambia mentre se provate a registrare la frase e riascoltarla al rovescio riscontrerete che è tutt'altro che uguale.

Vengono dunque consigliate emittenti estere in lingua Araba o altre lingue che purtroppo prestano molto alla lingua Italiana se ascoltate al rovescio e questa non può che costituire un'altra criticità.

Come ovviare a questo problema? Ebbene, ho fatto alcune prove, ho organizzato tre punti di registrazione in tre zone diverse d'Italia, nord, centro e sud (quella del centro Italia era la mia). Allo stesso preciso istante, sintonizzate sulla medesima frequenza e quindi sulla stessa emittente radiofonica estera, ho attivato la mia registrazione nel centro Italia (dove ponevo anche le domande) e contestualmente ho fatto attivare la registrazione nelle altre due postazioni (distanti centinaia di km l'una dall'altra) ottenendo quindi tre tracce audio distinte.

In teoria avrei dovuto trovare risposte pertinenti solo nella mia registarzione (in quanto registrata "localmente" e quindi vicino a me che ho posto le domande), in realtà, le risposte pertinenti ci sono state, però non solo nella mia registrazione ma in tutte le registrazioni. In questo caso abbiamo potuto verificare che una risposta ottenuta rovesciando la registrazione di una emittente radiofonica estera, pur essendo comprensibile possa tranquillamente essere un falso.

Questo ci fa capire che per avere la certezza che il risultato di una sessione di metafonia ottenuta con il metodo classico del "reverse" sia autentico, bisogna usare alcuni accorgimenti, senza di essi non potremmo mai avere la certezza che i risultati siano attendibili.

Ultimamente stanno riscuotendo grande successo i pedali degli effetti usati nel modo della musica, da alcuni definiti con effetto "reverse", in realtà non si tratta di un reverse ma di un riverbero, anche lì basta provare a registrare una frase su nastro e mandarla in reverse su pc e paragonare il risultato con quello ottenuto facendo elaborare la stessa frase dal pedale, il risultato è tutt'altro che sovrapponibile.

In conclusione, mi pongo (e vi pongo) una domanda,... il metodo del "reverse" è attendibile? La mia risposta è, potrebbe esserlo si, a patto che si usino tutti gli accorgimenti di cui sopra.

Massimiliano C.

Metafonia Italia

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